Estratto dal Corriere della Sera:

“Gli agenti di calcio sono il cancro di questo sport”, ha dichiarato Aurelio De Laurentiis.

Eppure a sentire Giovanni Branchini, l’uomo che ha portato Ronaldo in Italia e ha curato gli interessi di campioni come Albertini e Boban (e ora di Montolivo e De Sciglio) i giudizi morali sugli agenti sono dettati da qualunquismo.

“Da anni sento queste cose. La verità è che nei grandi scandali come Calciopoli o il Calcioscommesse la categoria non è stata coinvolta (a parte il caso Gea, ndr). Le dirò di più: il nostro raggio d’azione viene determinato dai club”.

“Sarebbe bello sapere se De Laurentiis conserva lo stesso giudizio sugli agenti di Maksimovic e Diawara” osserva beffardo Branchini riferendosi ai due giocatori scippati dal Napoli a Torino e Bologna grazie alla complicità dei loro procuratori.

“Il malaffare esiste solo per ispirazione della proprietà — conclude —. Il ladro non andrà mai dal direttore di banca a informarlo che intende rapinare la sua agenzia. Casomai è il direttore che avvisa il ladro. «Avrei avuto un’idea…»“.