Anche l’A.I.A.C.S. – Assoagenti ha partecipato quest’oggi, martedì 23 gennaio 2018, al Memoriale della Shoah presso la Stazione Centrale di Milano, organizzato dalla Fondazione dello stesso Memoriale in occasione del prossimo Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio.

In rappresentanza della nostra Associazione, invitata assieme a tutto il mondo del calcio, erano presenti il Presidente Beppe Galli ed il Segretario Letterio Pino, che hanno partecipato alla visita guidata. Presente anche il collega Gianluca Tizi, promotore dell’iniziativa.

Il Memoriale sorge in un’area della stazione situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari, nota come “Binario 21”, originariamente preposta al carico e scarico dei vagoni postali.

Aveva accesso diretto a Via Ferrante Aporti, che costeggia il lato destro della Stazione Centrale. Tra il 1943 e il 1945 fu questo il luogo in cui centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani.
Sul convoglio partito dal binario 21 nella fredda mattina del 30 gennaio 1944, c’era Liliana Segre: aveva 13 anni e partì con suo padre, che in seguito morì ad Auschwitz. Liliana Segre è una dei pochissimi superstiti: dei 605 ebrei deportati quella mattina tornarono a casa soltanto in ventidue.
Il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare – nello stesso luogo in cui ebbe inizio a Milano l’orrore della Shoah – uno spazio che non solo ci “ricordi di ricordare”, rendendo omaggio alle vittime dello sterminio, ma che rappresenti anche un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. Un luogo di commemorazione, quindi, ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile.
Il Memoriale vuole essere, infatti, un luogo di studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora ma soprattutto per chi verrà.