Il 2015 rappresenta probabilmente l’anno zero per gli Agenti. A Giugno scorso la FIFA ha pubblicato un regolamento che traccia uno scenario professionale per tutti noi molto differente da quello attuale.

L’AIACS -Assoagenti, con il Direttivo in carica, sin dalla costituzione nel Luglio 2012, si prefiggeva un obiettivo mai perso di vista: la tutela della professione di Agente al cospetto delle tante, troppe, forze esterne concentrate a screditare e discriminare la nostra professione.

I primi passi compiuti dall’Associazione sono stati indirizzati a risolvere le problematiche regolamentari, fiscali e disciplinari e, grazie anche all’intervento dell’Autorità Antitrust, si è aperto un dialogo costruttivo con tutte le Istituzioni.

Nel frattempo si sono adombrate all’orizzonte le prime nubi sulla cosiddetta “deregulation”, come amano definirla in tanti. La FIFA inizia a parlare di “intermediari”. Una nuova sfida per noi agenti che non trova impreparata la nostra Associazione.

Nel regolamento la FIFA traccia le linee guida che dovrebbero applicare le varie Federazioni. Se da una parte si superano vincoli ormai anacronistici come il divieto di mandato plurimo, oggetto di parecchi contenziosi, al contempo si instilla il dubbio circa la sorte dei mandati e, soprattutto, dell’Albo Agenti.

Insomma si diffonde il panico. L’AIACS-Assoagenti, giocando d’anticipo, presenta alla FIGC una bozza di regolamento che, nel rispetto delle prerogative FIFA, tuteli innanzitutto la professionalità ed i titolo acquisiti da tutti gli agenti iscritti all’albo depositato presso la FIGC.

La scelta associativa di “collaborare” con la Federazione per la stesura del regolamento è giustificata da ragioni di opportunità e necessità. Innanzitutto la tempistica. Il Primo Aprile 2015 è dietro l’angolo ed ogni Federazione, in ossequio al dettato FIFA, ha l’obbligo di predisporre un proprio regolamento ma non quello di farlo in presenza di un confronto con le Associazioni di categoria.

In alternativa potrebbe esser adottato integralmente il regolamento disposto dalla FIFA. Entrambe le soluzioni sarebbero estremamente rischiose per gli Agenti, che vedrebbero imporsi per l’ennesima volta un regolamento da altri.

Ragioni pertanto di autotutela hanno spinto l’AIACS- Assoagenti ad avvicinarsi alla FIGC pretendendo, senza alcuna preclusione, di esprimere una propria valutazione ed il proprio parere sul regolamento, tanto da redigerne la bozza attualmente al vaglio della FIGC. Ad oggi non vi è stato ancora alcun riscontro definitivo, ma i confronti sono costanti.

Ecco perché tanta riservatezza da parte dell’Associazione, non un silenzio ingiustificato ma un lavoro certosino, risoluto e determinato che, appena si sarà tradotto in un regolamento prossimo alla approvazione, verrà sottoposto agli associati. Fermo restando che le linee guida che il Consiglio segue sono quelle più volte sviscerate e concordate in ambito assembleare.

Un altro motivo che ha spinto l’AIACS – Assoagenti alla strategia “collaborativa” è dettato da un aspetto “ incontrovertibile”: l’autonomia normativa dello sport e di tutto ciò che ha a che fare con esso. Ogni richiesta di intervento legislativo, giudiziale, potrebbe essere inutile e non tempestivo e si rischierebbe di impelagarsi nelle sabbie mobili burocratiche mentre la FIGC decide“pro domo sua”.

E per noi il Primo aprile è ormai il presente e non più il futuro.

In occasione dell’Assemblea  tenutasi lo scorso Dicembre, l’AIACS – Assoagenti ha incontrato tanti colleghi, molti dei quali animati da giusti ed apprezzabili propositi di rinnovamento, di lotta, di cambiamento. In realtà le intenzioni di migliorare la condizione professionale degli Agenti è stata la linfa che ha portato alla rinascita dell’AIACS –Assoagenti.

Purtroppo verifichiamo che l’apertura e la disponibilità mostrata nei confronti di alcuni colleghi si è rivelata mal riposta in quanto è ormai evidente che agli interessi della Categoria si sovrappongono, non è la prima volta e non sarà l’ultima, incomprensibili logiche di visibilità personale, proprio in un momento in cui sarebbe stato auspicabile la massima coesione e la più totale unità d’intenti.

Peccato, la nostra disponibilità era sincera, ma andremo avanti con la rappresentatività che la vostra adesione ci consente oggi.

 

 

Il Consiglio Direttivo A.I.A.C.S.-Assoagenti